La perfezione by Marco Martucci

La perfezione by Marco Martucci

autore:Marco Martucci [Martucci, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788862988469
Google: Kq1qzgEACAAJ
editore: Morellini
pubblicato: 2021-05-15T09:51:41+00:00


45

Achillea s’alzò dal letto mentre il giorno cominciava. Fuori dalla porta del bagno salutò sua madre che stava là dentro davanti allo specchio a sistemarsi l’essenziale. La donna le propose di trovarsi più tardi per un pranzo veloce durante la pausa dal lavoro. La figlia considerò le persone che avrebbe voluto incontrare prima di ripartire, e il tempo che le era rimasto. Si accordarono allora per vedersi in quel ristorante in una traversa di via Marconi, confidando che il cameriere amico gli tenesse il tavolo libero affinché ci si potessero fiondare appena arrivate, e godersi almeno una portata prima che il tempo scadesse.

Poi la madre uscì e salì sull’autobus. Raggiunse un posto a fianco al finestrino scansando gli sguardi degli adulti che andavano a lavorare e degli adolescenti diretti a scuola. Non aveva mai sofferto né goduto degli occhi che le saltavano addosso. I maschi si somigliavano tutti in alcuni dettagli nemmeno troppo irrilevanti, quasi nessuno l’aveva mai sorpresa davvero. Chissà come mai pensò al bambino delle elementari che per primo s’era innamorato. E poi proseguendo pensò al ragazzo a cui aveva dato la verginità, disperato quando lei lo aveva lasciato confessando di sentirsi pronta per nuove esperienze. E pensò a quello che le aveva insegnato a guidare quand’era ancora minorenne e a quell’altro che le aveva giurato l’eternità annoiandola al punto da farsi mollare d’impulso. Qualche altro amore di transizione le attraversò la mente finché si fermò davanti a quello più grande, l’unico che non era mai passato, che aveva resistito al tempo e ai pretendenti che si erano messi in fila sfoderando ogni galanteria, ogni talento presunto o reale pur di incantarla. Altre volte aveva pensato a lui, e si era chiesta se avesse fatto bene a decidere per entrambi, senza mai informarlo. Se avesse agito diversamente, la sua vita intera sarebbe andata altrove, forse sarebbe stata felice, forse avrebbe affrontato inferni. Tra giusto e sbagliato, il dubbio si insinuava. Chissà perché durante gli ultimi mesi insieme si era convinta che fosse finita, perché si era convinta che il cuore si fosse disimpegnato. Aveva poi dato retta alla cocciutaggine, all’orgoglio autolesionista, e non era tornata indietro. Se avesse osservato dall’esterno la sé di allora, l’avrebbe ritenuta pazza, ma non era poi così raro che le persone facessero scelte inspiegabili.

L’autobus fermò proprio a due passi da piazza Liber Paradisus, dov’era stato spostato l’ufficio per le relazioni con il pubblico. La madre entrò nel bar alla base del palazzo comunale e prese un caffè al banco, poi si avviò a strisciare la scheda per registrare l’orario di ingresso. L’ascensore salì veloce e la portò a un passo dall’incrocio di corridoi plastificati dove alcuni colleghi chiacchieravano sorseggiando le bevande al vago gusto di qualcosa prelevate dal distributore automatico. Le parve che il pubblico impiego fosse tutto lì, tra caffè da consumare sulle soglie degli uffici, burocrazie avvolgenti per lasciare il mondo invariato e applicazione di proposte politiche senza concretezza. L’avvento del web non aveva facilitato granché, le delibere dall’impatto ecologico servivano



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